Lavandare Nel campo mezzo grigio e mezzo nero resta un aratro senza buoi, che pare dimenticato, tra il vapor leggiero. E cadenzato dalla gora viene lo sciabordare delle lavandare con tonfi spessi e lunghe...
L’timologia del termine madrigale è controversa e tutt’ora piuttosto oscura. La stessa struttura del madrigale ha subito dei cambiamenti significativi nel corso dei secoli. Nel Trecento, così come veniva utilizzato anche dal Petrarca, era...
San Martino La nebbia a gl'irti colli Piovigginando sale, E sotto il maestrale Urla e biancheggia il mar; Ma per le vie del borgo Dal ribollir de' tini Va l'aspro odor de i vini...
L’ode è una forma di composizione poetica che cominciò a diffondersi in età rinascimentale ponendosi in concorrenza con le strutture codificate da Petrarca, ovvero la canzone e il [link=http://ilmorgante.altervista.org/e107_plugins/content/content.php?content.1053]sonetto[/link]. L’origine dell’ode nasce con un...
A Zacinto (Né più mai toccherò le sacre sponde) Né più mai toccherò le sacre sponde ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine...
Il sonetto è il componimento poetico più diffuso della letteratura italiana. Il suo nome deriva dal provenzale sonet, che significa piccolo suono per distinguerlo dalla canzone. Il sonetto nasce probabilmente come, appunto, una stanza...
Per strofa si intende una serie di versi collegati da una precisa struttura rimica o, come nei versi sciolti, dall’arbitrio del poeta. La strofa può essere indicata dalla presenza di uno spazio bianco a...
Un certo numero di versi si può coordinare attraverso una determinata disposizione e successione di rime. Per convenzione per indicare una rima si utilizza una lettera. Con questa lettera si indica anche il tipo...
Si hanno versi sciolti quando essi non hanno legami di rima. Prima del Settecento il verso sciolto non veniva utilizzato nella poesia lirica, trovando invece una sua dimensione nella poesia didascalica e soprattutto nell’imitazione...
Quando la parola finale fa rima con una parola interna al verso successivo, si ha rimalmezzo quando questa si trova alla fine del primo emistichio, altrimenti si ha rima interna. Esempi: Mai non vo’...