Alto Medioevo – Carlo Magno e la nascita del dualismo tra potere spirituale e potere temporale

Leone III incorona Carlo Magno Imperatore

Con l’incoronazione di Carlo Magno nell’800, buona parte dell’Europa occidentale ebbe un nuovo imperatore. Ciò non avveniva dal 476, dopo la deposizione di Romolo Augusto ultimo imperatore dei Romani. Abbiamo visto come questa incoronazione in realtà nascesse da una situazione contingente. Situazione dovuta alla debolezza del papato in generale e del papa in carica a quel tempo, Leone III, in particolare. Questo avvenimento tuttavia avrebbe avuto in impatto importante nei secoli successivi, sia nelle menti dei membri più autorevoli del clero che nei rapporti tra la Chiesa e l’Impero. Di fatto si venne a creare un dualismo tra il potere spirituale e quello temporale foriero di contrasti nei secoli successivi.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, l’Europa si era frammentata in una miriade tra regni barbarici e realtà locali. L’idea di ripristinare una unità politica come nel passato poteva essere molto forte. Gli unici due poteri in grado a quel tempo di realizzare questo progetto erano la Chiesa, rappresentativa del potere spirituale, e l’Impero, in grado di incarnare il potere temporale.

Leone III, proclamando Carlo Magno augusto imperatore dei Romani, concretizzava questa nuova unità. Inoltre, assegnava alla Chiesa stessa il ruolo di legittimazione del potere temporale, ponendo di conseguenza la prima in una posizione di superiorità nei confronti di quest’ultima.

Carlo Magno non poteva non esserne consapevole. Al punto che nella sua biografia, scritta postuma da Eginardo, viene menzionato il suo scontento per quel titolo di Imperatore dei Romani attribuitogli in maniera del tutto inaspettata. Era evidente che così non poteva essere. I rapporti di forza tra lui e Leone III erano assolutamente in suo favore. E non è pensabile che, nella posizione in cui si trovava il papa, accusato di dissoluzione morale, potesse prendere in maniera autonoma una iniziativa così significativa.

Ludovico il Pio, unico erede e successore di Carlo Magno, morto nel 814, conferma la consapevolezza e la delicatezza della questione. Nell’824, infatti, consentì al figlio e co-imperatore Lotario I l’emanazione dello statuto detto Constitutio Romana il quale vincolava l’elezione del papa ad un precedente giuramento di fedeltà all’imperatore.

Alla morte di Ludovico il Pio (840) l’Impero, detentore del potere temporale, si divise, tornando a riunificarsi solo per pochi anni con Carlo il Grosso (887). Durante il periodo successivo il titolo di imperatore rimarrà vacante o fregio meramente simbolico di una supremazia nell’Italia centro-settentrionale. Si dovrà attendere oltre un secolo, con Ottone I (962), prima che tornasse a riacquisire un significato, almeno in parte, universalistico.

L’idea di un occidente unito e cristiano, regolato da un ordine preciso e gerarchico, non smise di essere alimentata, soprattutto in ambito ecclesiastico. Nel Basso Medioevo si vedranno i suoi sviluppi, come la concezione di una società tripartita o la nascita della definizione di Sacro Romano Impero. Ma si avrà anche l’esplosione delle sue contraddizioni, in particolare da Ottone I in poi, come la lotta per la supremazia tra potere spirituale e potere temporale.

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